Baci da 100 dollari

"Bises et argent", l'incontro perfetto tra concretezza emotiva e pragmatismo materiale attraverso i protagonisti di questi racconti ambientati in un'America degli anni Cinquanta.

Dopo un nuovo lungo silenzio riparto dalle storie di Baci da 100 dollari di un giovane Kurt Vonnegut, autore dallo stile così lucido e circoscritto da far tornare la voglia di scrivere a chi l'ha dimenticata o il piacere di leggere a chi crede di non averlo mai conosciuto.

L'originalità delle storie si intravede fin dalle prime pagine della raccolta, a partire da George Castrow, il protagonista di Jenny, il frigorifero danzante con cui decide di passare la propria vita ballando in giro per gli Stati Uniti, fino all'amore epistolare tra Anni Cowper, vedova "per-bene" di un'America reazionaria, e lo sconosciuto Schenectady. 

Lucido e con un'ironia che anticipa gli anni della sua satira più irriverente, conferma già da questi anni la descrizione che ne farà Tom Wolf negli anni successivi, definendolo "la cosa più vicina a Voltaire che abbiamo avuto negli Stati Uniti".

E di Voltaire intravediamo già da questa raccolta la consapevolezza critica  verso un futuro in cui scienza e tecnologia, portatori di valori come ottimismo e progressività, finiranno per mettere in discussione il contesto valoriale umano e la capacità dell'individuo di relazionarsi con il mondo e con l'altro. I racconti però mantengono la propria vocazione di storie piccole e quotidiane e mantengono fede alla promessa di raccontare l'animo umano prima di tutto.

A chi conosce Vonnegut come autore di fantascienza, suggerisco quindi di riscoprirne l'animo filosofico e critico e lo stile pungente, grazie a una scrittura breve e frammentata, come si ad-dice a uno dei migliori esemplari di scrittore americano "post" moderno ante-litteram.

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Kurt Vonnegut
Baci da 100 dollari,
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