Whiplash e la riscoperta dell’aoristo

È il tempo che non ha tempo, difficile da tradurre perché in italiano non esiste. Anche il nome è difficile da ricordare: “aoristo”.
Ci hanno insegnato a tradurlo con delle perifrasi perché non è passato o presente, ma indica la qualità di quello che stiamo facendo: qui e adesso. È l’azione puntuale che inizia e finisce nell'istante esatto in cui sta accadendo.
Non trovo lettura più efficace all'ultimo lavoro di Damien Chazelle, Whiplash .

Wired e Internazionale lo stroncano, stigmatizzandone l’eccessivo legame con la cultura americana del “Solo l’unico  vincitore ha diritto alla felicità”. E la vittoria per pochi nasce dal sangue, dalle fatiche, dalla negatività di un personaggio concentrato unicamente su un universo individuale che ignora l’altro riducendone le interazioni al puro utilitarismo.

La mia contrarietà nei confronti di questa banale lettura di primo livello nasce da 3 semplici scelte narrative fatte da Chazelle.

1. Il  racconto inizia e si chiude con una performance, dallo stato zero passiamo allo stato 10, quello del risultato. In mezzo ci sono la fatica, il sangue e il negativismo di cui sopra, ma
il focus rimane l’arte, la musica nella sua essenza più pura, ovvero il suo rivelarsi in quello specifico momento. L’aoristo, appunto.

2. La negatività del protagonista è semplicemente raccontata, senza giudizi di valore, ma in modo asettico. Un pranzo in famiglia spogliato di ogni falsa cortesia, la relazione utilitaristica con la ragazza carina o il farsi avanti di fronte alla caduta di un non amico sono raccontati senza falsi buonismi. Un’apologia del polically uncorrect, senza sovrastrutture.

3. L’obiettivo, il punto più importante. L’obiettivo dei protagonisti non è individuale, ma collettivo, perché nulla è più collettivo dell’arte. Ma l’arte è bellezza e la bellezza è epifania.
Trovate qualcosa di più puntuale o “aoristico” del concetto di epifania?

Info utili

Whiplash è un film del 2014, diretto da Damien Chazelle e interpretato da Miles Teller e da J. K. Simmons, vincitore di 3 Premi Oscar.

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