I libri possono far male, questo lo sa ogni lettore che si rispetti, ma perchè non usarli come arma del contendere fino ad arrivare a farci a pugni?
L'esperimento è stato testato in occasione del Roland 2013, Macchine o animali, la manifestazione, ormai alla sua terza edizione, organizzata all'Assab di Milano che ha messo in scena anche quest'anno una produttiva discussione sui rapporti tra editoria, scrittura, critica e pubblico.
Il contesto è quindi di tutto rispetto: siamo nel suggestivo scenario di una ex tipografia milanese, casa madre della Roland che da il nome all'evento e che ha fatto il giro del mondo fino ad approdare sulle coste dell'India.
In piena ambientazione industriale, di fronte a un pubblico di appassionati lettori armati di fogli blu e rossi, ecco quindi contendersi i due sfidanti: Valerio Millefoglie e Marco Rossari, due scrittori estrosi qui giudicati però per le loro capacità retoriche e di persuasione.
Sulla scia dei Lisia e dei Demostene classici, con un rimando ai cari vecchi certamina, i due contendenti avevano un unico obiettivo: dimostrare chi tra Pinocchio e Le pagine gialle di Bari e provincia 1997 fosse il libro più inaspettatamente noir.
Sette round: dalla rivelazione del libro scelto da ciascun pugile alla motivazione della scelta, dalla proposta di un ipotetico quanto improbabile ghost writer per entrambi i libri, fino all'arringa finale, in una climax di ironia, acume letterario e deliranti
argomentazioni, i due scrittori hanno intrattenuto il pubblico fino all'ultimo scontro.
Il giudizio insindacabile degli astanti, anche se per pochi voti, ha proclamato vittorioso un inatteso Pinocchio, ma al di là dei vincitori e dei vinti il livello del certamen si è mantenuto altissimo e di profondo spessore durante tutta la durata dello scontro, come in ogni combattimento che si rispetti.
Dopo la settimana delle polemiche sullo storytelling dei Brand, lasciamo quindi spazio a una piccola storia positiva, anche se dall'intimo terribilmente NERO.
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L'esperimento è stato testato in occasione del Roland 2013, Macchine o animali, la manifestazione, ormai alla sua terza edizione, organizzata all'Assab di Milano che ha messo in scena anche quest'anno una produttiva discussione sui rapporti tra editoria, scrittura, critica e pubblico.Il contesto è quindi di tutto rispetto: siamo nel suggestivo scenario di una ex tipografia milanese, casa madre della Roland che da il nome all'evento e che ha fatto il giro del mondo fino ad approdare sulle coste dell'India.
In piena ambientazione industriale, di fronte a un pubblico di appassionati lettori armati di fogli blu e rossi, ecco quindi contendersi i due sfidanti: Valerio Millefoglie e Marco Rossari, due scrittori estrosi qui giudicati però per le loro capacità retoriche e di persuasione.
Sette round: dalla rivelazione del libro scelto da ciascun pugile alla motivazione della scelta, dalla proposta di un ipotetico quanto improbabile ghost writer per entrambi i libri, fino all'arringa finale, in una climax di ironia, acume letterario e deliranti
argomentazioni, i due scrittori hanno intrattenuto il pubblico fino all'ultimo scontro.
Il giudizio insindacabile degli astanti, anche se per pochi voti, ha proclamato vittorioso un inatteso Pinocchio, ma al di là dei vincitori e dei vinti il livello del certamen si è mantenuto altissimo e di profondo spessore durante tutta la durata dello scontro, come in ogni combattimento che si rispetti.
Dopo la settimana delle polemiche sullo storytelling dei Brand, lasciamo quindi spazio a una piccola storia positiva, anche se dall'intimo terribilmente NERO.
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